martedì 21 gennaio 2014

La macchina del fango non fa fermate

Sono mesi che cerco di scrivere questo articolo. E non mi viene, oh...

Sono al tentativo n°6: se non mi viene questa volta, pianto tutto.
Smetto di lamentarmi scrivere su questo blog e provo a fare qualcosa di utile.

Ci provo. Respiro.

I COMPLOTTARI MI HANNO ROTTO LE PALLE

ahhh, è una liberazione.

Si perché sono mesi, se non anni, che leggo fandonie in giro su internet.
Da che ho memoria da pseudo-adulto, quella che si sviluppa dopo i 17 anni per intenderci, e dal mio primo accesso a internet, sono riuscito a leggere di tutto. A volte persino credendoci...

"l'Undici Settembre se lo sono inflitti gli USA da soli, e nelle torri non c'erano ebrei perché Israele lo sapeva!"
...si, ok.

"Il Nuovo Ordine Mondiale è d'accordo con alieni, Ufo, Uso, Gruppo Bilderberg, spacciano scie chimiche per coprire i cieli e controllare il clima e la mente dall'Alaska! Vogliono piantarci i chip sottopelle per far sapere ai Rettiliani cosa facciamo!"
...bla bla bla...

Ma davvero credete a tutte le menate che vi propinano? Fate gli "informati", gli "attivisti"... per me siete solo gli spettatori di Studio Aperto che non sono riusciti a sintonizzare il decoder.

No, andiamo con ordine. Voglio almeno provarci.
ATTENZIONE:
La ricostruzione che vado a fare si basa sulla storia UFFICIALE.
Non pretendo nulla, sono semplicemente fatti storici.

Roswell, USA.
Un pallone-sonda viene trollato da Newton e cade verso il centro del pianeta Terra, incontrando però il suolo nel tragitto. Il suolo incontrato è un'appezzamento di terra di un fattore, il tipico contadino ignorante. Notando che quei rottami non somigliano a una Ford o a una falciatrice, uniche tecnologie conosciute dal redneck, chiama lo sceriffo insospettito. Lo sceriffo capisce quello che vuole e avverte la base militare presente in città, fra l'altro una base dell'aeronautica statunitense, guarda caso. Già che è in piedi avverte anche un suo amico, e mentre la voce si sparge nella cittadina i militari intervengono ripulendo l'area e riconoscendo la loro attrezzatura precipitata. I giornali nel frattempo ingigantiscono la faccenda titolando "PRECIPITATO DISCO VOLANTE", nonostante il rapporto del ritrovamento dica "pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta, asticelle di legno e un filo di nylon".

Quel giornalista, a parer mio, dovrebbe essere riesumato e preso a calci. Ha dato vita alla razza complottara, una stirpe di uomini e donne capaci di vedere il marcio OVUNQUE e COMUNQUE, cercando prove e atteggiandosi da esseri iperintelligenti e superiori tutto il tempo.

Da quel giorno infatti, plotoni di "presunti scopritori della verità" si sono accampati in pieno deserto, han cercato di scavalcare le recinzioni e si sono anche incazzati per esser stati arrestati nonostante i cartelli e le restrizioni vigenti. Ma sono tutte prove perché, come insegna il piccione, se credi a quello che vuoi e fai il superiore tutti ti rimbalzano addosso. Come quando finì in giro il filmato dell'autopsia dell'alieno. Tutti a dire "AH! AVEVAMO RAGIONE!", fino a restare in silenzio quando tutto è stato smentito persino dall'autore. L'ennesimo caso di bufala, l'ennesima figuraccia da mettere in cantina. Ma ci sono addirittura quelli che sostengono l'originalità del video proprio perché raffazzonato, o che addirittura dicono "è la ricostruzione, l'originale l'ho visto da un amico". Giusto per portare acqua al proprio mulino. "Ecco perché il governo non ammette di avere una base: è un segreto pure per il Presidente! Prova definitiva!!"

...Poi il Presidente Clinton butta giù il castello di carte, ammettendo l'esistenza della base, ma aggiungendo il dettaglio che serve ai test per velivoli militari. Dalle prime lattine della corsa allo spazio al famosissimo F-117, quella è stata la base dei test per avere un'aeronautica al top della catena evolutiva mondiale.

Roswell non fa più notizia, e quindi bisogna cercare un'altra fonte di approvvigionamenti. Per fortuna, l'Undici Settembre entra nelle nostre vite con la delicatezza di un petardo nelle mutande, e per MESI la psicosi si è impadronita di noi.

Da quel momento anche la Rete stava espandendosi. Sempre più informazioni passavano per la cavetteria nei muri di casa e per l'ennesima volta l'informazione, quella vera, è stata stuprata da menti sadiche.

Perché l'esistenza di una collina comporta anche l'esistenza di una fossa limitrofa.
L'esistenza della materia giustifica l'antimateria, come lo Ying compensa lo Yang.
Dove c'è il giusto, c'è il contrario e così via: insomma, nel caso di Internet... dove c'è tanta informazione, c'è anche tanta ignoranza.

Il supporto può essere un giornale o uno schermo, l'informazione può essere "schiantato pallone sonda" o "schiantato Ufo in campo di grano", e sono sicuro che occuperanno lo stesso spazio.
Prova definitiva che noi lettori e loro (i giornalisti o presunti tali) non siamo cambiati affatto. Abbiamo solo cambiato supporto e lo abbiamo amplificato.

Il nostro giornale attualmente si chiama Facebook. Lo leggiamo ogni giorno, vediamo notizie o video divertenti. Possiamo cazzeggiare coi giochini o fare amicizie, o mantenerle nel caso la distanza fra la persona A e la persona B sia troppa.

Bella collina.

...ma ecco che deve esserci anche la fossa per compensare tanta bellezza, e quindi la pagina viene tappezzata di:

"Ministro Kyenge vende l'Italia al dittatore di Marte per un casco di banane"
"Guardate quante scie chimiche ci sono nel cielo!"
"Quando c'era la Lira la benzina costava meno!"
"Poveri gli animaletti pucciosi torturati dai barbari scienziati! abbasso la ricerca!"

...ecc.

Non sono per la censura, tutti dovrebbero avere il diritto di scrivere quello che più gli passa per la testa.
Il problema è che siamo il popolo del Papa e di Vanna Marchi, l'italiano medio crede alla prima cosa che vede. Non si informa, anzi, si sistema il paraocchi e spacca il mouse a furia di cliccare su "condividi". Poi assume atteggiamento superiore ed etichetta come "non informata" tutta la gente che non crede in quello che condivide.

Spesso arrivando anche agli insulti per difendere una "propria" visione delle cose, anche se non ci si rende conto che si stanno regalando soldi a dei redattori improvvisati. Ogni click, per chi pubblica, è una manciata di monetine sul conto in banca.
Anche se il redattore del momento sfocia nel reato di procurato allarme, che recita:

"Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516."

...ma ce ne sbattiamo la uallera! Condividete!

Radio e Televisione han capito il gioco, ed ecco apparire programmi come "A caccia di Ufo", "Voyager", "Mistero"... questi sono i documentari di oggi.
Quando ero piccolo mi eccitavo a guardare "La macchina del Tempo" e "SuperQuark", i miei cartoni animati erano "Esplorando il Corpo Umano" e "Invenzioni e Inventori". Ringrazio i miei genitori per avermi dato un'istruzione e una crescente curiosità fin da piccolissimo.

Ma evidentemente la gente non vuole la conoscenza, vuole la speranza.
Vuole CREDERE a qualcosa, purché sia digeribile dal proprio cervello dopo una giornata di lavoro estenuante.
Vuole AVERE qualcosa contro cui incazzarsi se possibile, per scaricare la bile e avere nuovamente uno scopo nella propria piatta e insipida vita.

Beh, fate parte di quello stesso Sistema che si autopugnala per far parlare di sé.
Non siete in grado di scegliere fra la Voiello e la DeCecco quando fate la spesa, ma vi sentite comunque migliori di scienziati e ricercatori, cercando su internet qualunque cosa per dar loro torto, perchè la "mia parola vale quanto la tua".

Discorso già fatto da altri colelghi blogger, più famosi e letti di me, ma volevo dare la mia opinione.

Paolo AttivissimoBufale un tanto al chilo, BonsaiKitten... tanti siti e blog sono attivi per verificare, comprendere ed informare su determinati rischi che un'informazione incontrollata come quella di Internet comporta.
Ma non ve li cagate di striscio, preferite alimentare la "Macchina del Fango".
E solo perché dovete CREDERE per forza a qualcosa.

Spero cambieremo. Lo spero seriamente.

mercoledì 8 gennaio 2014

THE DAY AFTER

La sveglia del cellulare suona, io bestemmio.
Ormai è un teatrino con delle parti ben studiate, dove lei chiama e io rispondo a tono.
Del resto, alle 05.15 del mattino chiunque sarebbe dell'umore adatto per seguire questo copione...

Mi alzo, perchè il mio dovere mi impone di farlo, manco fossi sotto naja.
E' che mi conosco bene, se mi girassi dall'altra parte dormirei come un pupo e non andrei al lavoro, quando invece ho calcolato tutti i minuti necessari a far colazione, vestirmi, uscire e prendere il bus. Come il miglior Ragionier Fantozzi.

Appena esco, l'aria fredda del mattino invernale mi sveglia e mi riaccende il cervello. 
So che da quel momento, la giornata comincia sul serio e che non si torna indietro. 
Guadagno il mio posto sull'autobus, come sempre l'ultimo sedile in fondo a destra, e mi guardo intorno.

Se sono fortunato il bus è di quelli nuovi, comprati dalla GTT da almeno 5 anni. 
I sedili sono comodissimi, il riscaldamento funziona bene spandendosi dal pavimento e sono piuttosto silenziosi.

Se ho sfiga, becco un bus più vecchio.
Zero riscaldamento, tutto vibra in ogni momento e i finestrini si aprono ad ogni buca. Non scherzo: pieno inverno fuori, pieno inverno dentro. E sai già che non devi addormentarti, pena l'ipotermia.

Cominci quindi a leggere. 
Ultimamente mi sto portando dietro "Pattuglia Bravo Two Zero" di Andy McNab, praticamente parte della vita dell'autore mentre era in missione durante la prima guerra del Golfo.

Viaggiare con un buon libro ti permette di dimenticare dove sei, perchè e soprattutto come.
Tanto che il viaggio di due ore "casa-lavoro" passa senza che io me ne accorga sul serio, o almeno a spazi di mezz'ore...

Salgono i primi passeggeri all'altezza dell'ospedale Don Bosco di Torino, fino a quel momento ero da solo ma non è che mi sposti la vita avere qualcuno che condivida con me il freddo mattutino. Tranne quello che io e il conducente abbiamo soprannominato  "Er Monnezza", perchè puzza come una discarica. Dobbiamo aprire i finestrini volontariamente e nonostante il gelo, perchè è seriamente in grado di appestare tutto il bus e farti venire il mal di testa. 
Per fortuna scende dalle parti di Volpiano, e il resto del viaggio può procedere tranquillo.
Pagina dopo pagina divoro il mio libro, cercando di calcolare bene i tempi fra un capitolo e l'altro, sincronizzarmi con l'orologio di bordo per non lasciare le pagine a metà quando giungerò a destinazione.

Ma poi salgono le mie croci: le ragazzine.

Uno stormo di ochette fra i 16 e i 18 anni appena compiuti, mi fanno tardare sulle pagine e perdere il filo.

"Eravamo io, Vince e Chris. Dopo lo scontro a fuoco con la pattuglia nemica stavamo contando i proiettili rimasti per spartirceli, poi venne il momento di razionare l'acqua. Faceva freddo in quel deserto ma ero ancora vivo, ed era la cosa piùOMMIODDIO BEA! CIOE', A CAPODANNO ERO TROPPO SBRONZA, PERO' CI STAVO CON LA TESTA EH! CALLISTO POI MI HA PORTATA A CASA, E POI L'ABBIAMO FATTO! CI SIAMO FATTI ANCHE UNA CANNA, MIA MADRE CI HA VISTI DALLA FINESTRA ED ERA DI UN'INCAZZATA... PERO' NON ROMPA I COGLIONI, CE L'HO GIA' DETTO...

E via discorrendo. 
Fra l'altro è un discorso che ho sentito veramente, ieri mattina alle ore 07.00 ora di San Giusto Canavese.

Mi si ingolfa il libro per almeno mezz'ora, fino a quando cioè smettono di blaterare cazzate e dedicano attenzioni all'unico componente intelligente che hanno. I loro smartphone. Le vocine e le risatine vengono scambiate con il suono digitale e fintissimo delle tastiere degli iPhone glitterati. 

TICHITICHITICHITICHITICHI

...Preferivo le vocine.

Distolgo lo sguardo dalle avventure del reggimento SAS stampate su carta per guardarle. 
Carine, non c'è dubbio, hanno la giovinezza dalla loro. Ma possibile che... no, ve la devo citare correttamente.

Questo è quello che la mia mente ha partorito stamattina. 
Comincio eh... solo che ve la metto come un dialogo fra la mia "parte intollerante" (PI) e la mia "parte ragionevole" (PR)

Ahem.

PI: "Mioddio. Ma allora questa generazione è proprio una cagata fumante... Non riesco a credere che possano essere così oche."
PR: "...Perchè, pensi che le tue coetanee non lo fossero? Semplicemente non te ne accorgevi, ci facevi poco caso. Magari anche nostra madre era così alla loro età!"
PI: "Beh, no aspetta. E' una cosa generazionale ne sono convinto. Guarda i ragazzi, salgono imbronciati sul bus, guardano tutti in cagnesco, fanno tre battute di cattivo gusto e poi si infilano le cuffie e si chiudono con la loro musica tunza. Come faranno a dormire con quella roba, poi...
PR: "...Tu sali sempre sul bus incazzato perchè detesti i mezzi pubblici. Spari cazzate a nastro gongolandoti per il tuo black humor, e sei stato in grado più e più volte di addormentarti coi CRUNCH, CASUALTIES e cazzi vari che ascoltiamo"
PI: "Ok. questo round è tuo. Però come la metti con sta storia di Facebook? Stanno a condividersi gli status e a scriversi, e sono seduti uno di fianco all'altro! Trovami un'esempio che mi riguardi!"
PR: "...facile. All'epoca non avevi Facebook ma un GameBoy. Scambiavi i Pokémon con Carlo e Lorenzo, ricordi? Il GameBoy era come FB ma offline. Nessuno doveva cagarti il cazzo quando ci stavi dietro, e tu ti estraniavi dal mondo. Se non erano i Pokémon era Super Mario, vedi tu..."
PI: "OH. Beh, però ho una vita sociale molto più sviluppata... voglio dire: esco, faccio e disfo! Conosco un botto di gente! a Capodanno ho bevuto fumato e..."
PR: "..."
PI: "...no, non c'era nessun Callisto con noi. Vaffanculo per il pensiero, comunque"

...ma ho cominciato a collegare le cose.

Facciamo grosse differenze fra la generazione attuale e la nostra. 
Io sono un "classe '87", e in effetti mi ricordo com'era strutturata la nostra adolescenza.

Andavo a scuola, si parlava di minchiate tutto il tempo. 
Le prime sigarette, che poi divennero un vizio ancora attuale per me.
I pomeriggi tipo "vado a studiare da Pietro", e in realtà ci scassavamo i pollici dietro ai tasti della sua play.
Le prime rissette e schermaglie, qualcosa di cui andare fieri con gli amici, e soprattutto davanti alle tipe.
Il tema della costante ribellione, immancabile in ogni generazione, che mi ha portato in particolare a vestire a caso e a fare gare di rozzezza. Cose che continuo ancora a fare, fra le altre cose.

Non siamo troppo diversi, anzi per certi versi sono più simile a quei ragazzini che ai miei coetanei adulti. 
Come loro non ho intenzione di inquadrarmi, mettere giacca e cravatta, pensare a figli/macchina/mutuo.
Divertirmi tutto il tempo è il mio pane, cosa che per fortuna riesco a unire addirittura al mio lavoro.

L'unica cosa per cui mi possa sentire diverso, è la maturità che ho sviluppato e la saggezza data dalle esperienze. Però non sono così diverso da loro. Detto questo, devo dedurre che non so chi sono.
Mi guardano e dicono "hai quasi 30 anni". Appena accendo i divertimenti e comincio a giocare, mi danno del ragazzino. Quando ci sono discorsi seri da affrontare e mi si chiede un parere invece, sono il vecchio saggio.

Credo a questo punto che la sindrome del vecchio colpisca superati i 25 anni. Te ne accorgi quando guardi con schifo quelli più giovani, che stacchi di età di appena qualche anno ma che "non capiscono un cazzo" e "quando avevevamo noi 17 anni...".

Forse per questo ci sono così tanti Hipster in giro. E tutta questa passione per stili di 20 anni fa che tornano di prepotenza. Dev'essere per forza un meccanismo naturale, denigrare e non accettare il nuovo per continuare a favorire il vecchio e di sicuro funzionamento "qualunque".

Si alimentano la diversità, il divario sociale e le rotture di coglioni, a mio parere.
...nel frattempo, continuo a giocare coi Pokémon, fare il cazzone in giro, e vestirmi a caso!

PS: per chi se lo chiedesse, il viaggio di ritorno lo faccio in "risparmio energetico": dormo.
Il vecchio saggio riposa, per permettere al giovane idiota di divertirsi la sera.